#apprendimento esperienziale
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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L’Universo nella Pancia: Evolution – Il programma Primavera 2025 della Ludoteca Comunale di Alessandria
La Ludoteca Comunale “C’è Sole e Luna” di Alessandria, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili, presenta il nuovo programma di attività per la primavera 2025 intitolato “L’Universo nella Pancia: Evolution”.
La Ludoteca Comunale “C’è Sole e Luna” di Alessandria, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili, presenta il nuovo programma di attività per la primavera 2025 intitolato “L’Universo nella Pancia: Evolution”. Questa iniziativa si propone di accompagnare bambini e adulti nello sviluppo della competenza emotiva, attraverso esperienze ludiche, creative ed educative. Il progetto si…
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divulgatoriseriali · 2 years ago
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Asilo Nido e Metodo Montessori: una Base Solida per lo sviluppo dei Primi 1000 giorni di Vita
Il Metodo Montessori e l’Asilo Nido rappresentano un approccio educativo unico, basato sull’importanza dei primi 1000 giorni di vita e sulla valorizzazione dell’autonomia del bambino. Questo metodo, ideato da Maria Montessori, si concentra sullo sviluppo naturale dei bambini, sfruttando al massimo il loro potenziale attraverso un ambiente preparato e materiali adeguati. Continue reading Untitled
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ps-ped-metod · 1 year ago
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DAVID KOLB
Kolb ha sviluppato una teoria dell'apprendimento esperienziale che include 4 stili di apprendimento principali:
1. Divergente: Questo stile di apprendimento implica l'osservazione piuttosto che l'azione e la generazione di idee creative e la risoluzione dei problemi attraverso la riflessione.
2. Assimilativo: Gli individui con questo stile di apprendimento preferiscono un approccio concettuale, trasformando le informazioni osservate in concetti astratti e modelli teorici.
3. Convergente: Questo stile di apprendimento implica l'applicazione pratica delle idee e la risoluzione dei problemi attraverso la decisione.
4. Accomodativo: Questo stile di apprendimento è caratterizzato da un approccio 'hands-on', preferendo l'azione all'osservazione e risolvendo i problemi attraverso l'esperimentazione.
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vorticimagazine · 2 years ago
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Il modello DADA
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Il mondo della scuola sta subendo, soprattutto, nell’ultimo ventennio, cambiamenti radicali repentini. Se questi ultimi siano positivi, o meno sarà solo il tempo a dircelo. A tal proposito noi di Vortici.it, lo sapete benissimo, siamo attenti da sempre, sia al mondo della scuola, sia ai progetti innovativi che la riguardano, vedi in ordine di tempo, un nostro articolo dedicato ad AutLab: laboratorio per menti speciali, tutto questo nella consapevolezza che i bambini e i ragazzi di oggi saranno gli adulti del futuro. Ed ecco che ventiquattro realtà scolastiche italiane, autorizzate dal Miur (Ministero dell’Istruzione e del Merito), stanno sperimentando un corso di scuola media ispirato ai principi del metodo Montessori: Il modello DADA. Ad essere coinvolte le scuole primarie di secondo grado (appunto le nostre scuole medie). Sempre più realtà italiane utilizzano, per una didattica partecipativa, in ottica “motivazionale”, Il modello DADA (che propone Didattiche per Ambienti Di Apprendimento), nato e sviluppatosi in Nord Europa, ragione per cui la crescita avviene grazie alle stimolazioni del contesto circostante e al movimento. Le scuole cercano di rispondere in maniera efficace ai bisogni del tempo attuale, nel quale è favorito l’apprendimento visivo e liquido, essendo abituati a usare diversi codici di comunicazione e l'apprendimento stesso passa attraverso canali formali e informali, dove le caratteristiche essenziali sono: la percezione dello spazio vissuto e l’organizzazione di vari spunti, stimoli, provenienti da più persone, come in un lavoro di gruppo. Entrando nel merito vi portiamo l’esempio della Toscana. A partire da quest’anno scolastico 2023-2024, in una classe prima della scuola primaria G. Rodari dell’Istituto Comprensivo Minerva Benedettini di Stagno – Collesalvetti (Livorno), diretta dal dirigente scolastico prof. Marco Gorini, partirà una nuova sperimentazione didattica secondo il modello DADA – logica “Menti, cuori e corpi in movimento”. A darne notizia è stato lo stesso dirigente scolastico, che spiega: “Questo modello innovativo, attivato per la prima volta in una scuola primaria in Toscana, e sul quale le insegnanti dell’istituto si sono formate per tutto l’a.s. 2022/23, coniuga le Indicazioni Nazionali del Ministero dell’Istruzione con i principi della Gestalt Esperienziale, della Psicologia Relazionale, delle più recenti ricerche nell’ambito delle Neuroscienze e dell’Outdoor Education”. “Il principio ispiratore del modello didattico per la scuola primaria DADA – logica – sottolinea – è che il bambino, per propria natura, sia curioso e impari dalla realtà e dall’esperienza oltre che dall’esempio dell’adulto di riferimento e dai pari, purché sia inserito in un contesto di amorevolezza e di cura”.
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L’apprendimento non è visto come processo prevalentemente cognitivo, ma come un’esperienza di crescita globale che avviene grazie al corpo e alle stimolazioni che nascono dall’ambiente circostante, negli spazi interni e soprattutto negli ambienti outdoor, resi veri “ambienti funzionali di apprendimento�� in cui gli alunni ruotano durante la giornata scolastica. Il processo di acquisizione delle conoscenze si sviluppa ed evolve con un metodo che unisce i presupposti della didattica laboratoriale e multisensoriale, unita all’educazione emozionale ed esperienziale. Secondo questi principi ogni aula è, di fatto, un laboratorio: nel senso che con queste modalità il metodo laboratoriale, con gli alunni che svolgono attività pratiche, assistiti dal docente, il loro viaggio di scoperta e conoscenza, diventa quasi obbligato. Inoltre – conclude Gorini “le altre classi degli altri plessi di scuola primaria dell’Istituto, anche se non attueranno il modello in modo integrale per motivi puramente organizzativi, metteranno comunque in atto le pratiche innovative seguendo un indirizzo comune”.   Scopri gli altri articoli della nostra rubrica Scuola Il modello DADA nelle scuole italiane Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Agenda visiva per l'autismo: arriva il progetto "Pompei in blu"
Si chiama “Pompei in blu – Viaggio nella casa del Menandro” l’agenda visiva interattiva dedicata a ragazzi con autismo e/o disabilità cognitiva. Il progetto nasce dalla collaborazione tra 'Tulipano Art Friendly', il Parco Archeologico di Pompei e l’Ateneo federiciano, ed è dedicato a ragazzi con autismo e/o disabilità cognitiva, l’agenda vuole favorire la fruizione dell'incontro dell'Arte e dell'Archeologia. 'Pompei in blu' rientra all'interno della collana 'Percorsi museali inclusivi' che ad oggi propone cinque percorsi museali presso la rete dei musei aderente a 'Tulipano Art Friendly', modello di welfare culturale, con proposte esperienziali finalizzate al benessere per tutti e con tutti. Modello che è stato validato dal Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell'Università Federico II, nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con la cooperativa sociale 'Il Tulipano'. Pompei in blu... “E’ un progetto bellissimo perché declina contemporaneamente i valori dell'inclusione, dell'accessibilità, della cultura, sui quali la Federico II è da sempre impegnata – dichiara Rita Mastrullo, Prorettrice dell’Ateneo federiciano -. Un famoso proverbio africano dice “se vuoi andare veloce corri da solo, se vuoi andare lontano corri insieme agli altri”, noi siamo nati 800 anni fa, abbiamo deciso di andare molto lontano e quindi andiamo insieme a tutti, non lasciamo indietro nessuno e questo è quello che ci guida, giorno per giorno, nelle attività che facciamo, sia come terza missione, che ricerca”. La collana intende mediare la comunicazione e l'interazione emotiva che scaturisce dall'incontro dei visitatori con le opere loro proposte durante il percorso museale attraverso una modalità didattica cooperativa ed inclusiva, ispirata ai principi dell'Universal design for learning. L'agenda accompagna i ragazzi con autismo e/o con disabilità cognitiva, unitamente ai propri amici e compagni di classe, in un viaggio esperienziale dove tutti si possano sentire protagonisti e scambiarsi reciprocamente le proprie percezioni, occasione di apprendimento e di socializzazione. “Negli ultimi anni abbiamo visto diversi progetti finalizzati a rendere accessibili i luoghi d’arte a soggetti con disabilità intellettiva per garantire il diritto alla cultura a tutti. E diversi gli strumenti proposti per arricchire l’offerta educativa e promuovere la cultura dell’inclusione - afferma Carmela Bravaccio -. Il progetto presentato e validato dalla Federico II ha però un obiettivo in più: quello di favorire la fruizione dell’incontro dell’Arte e dell’Archeologia con i ragazzi con autismo e/o disabilità cognitiva nell’ambito dei percorsi museali inclusivi” attraverso i principi dell‘Universal design for learning, utilizzando delle agende che gli stessi ragazzi possono utilizzare con i propri amici e compagni di classe”. ... Viaggio nella Casa di Menandro "L’agenda visiva può rappresentare il capovolgimento dell’esperienza museale per persone con autismo e/o disabilità cognitiva, che non sono più escluse o nascoste da percorsi ‘riservati’, ma finalmente possono visitare con la famiglia, con gli amici, con i compagni di classe, i luoghi della cultura divenendo perno centrale dell’esperienza – afferma Giovanni Minucci, Presidente Cooperativa Sociale ‘Il Tulipano’ - L’agenda segue i principi della didattica cooperativa consentendo una mediazione tra le opere e il visitatore attraverso un’interazione in cui nessuno è escluso e tutti diventano protagonisti dell’esperienza - L’agenda non si sostituisce alla guida di un museo ma ne integra il lavoro, migliorando il coinvolgimento e la partecipazione - In questo modo visitare un museo per persone con autismo e/o disabilità cognitiva diventerà un momento di benessere per i ragazzi da vivere unitamente ai loro compagni di classe e alle loro famiglie. Essere riusciti ad avviare questa sperimentazione al Parco Archeologico di Pompei, uno dei luoghi più belli al mondo, ci fa ben sperare di poter ampliare il nostro lavoro a tanti altri musei e luoghi della cultura italiani”. “Questa è la prima volta che il Parco Archeologico, già accessibile dal 2016 a persone con disabilità fisiche, si apre a tutta un'altra parte di utenza che comprende anche quella che è affetta da disabilità cognitivo-sensoriali – ricorda Arianna Spinosa, funzionario architetto del Parco Archeologico di Pompei, nello specifico referente dell'accessibilità -. Quindi ampliare l'offerta turistica è uno degli obiettivi che abbiamo a cui si affianca quello di entrare a contatto con quella parte di comunità locale fatto di persone che presentano delle fragilità e che ritrovano nel luogo culturale un luogo del benessere, dove stare e godere anche delle bellezze archeologiche del Parco”. Cos'è l'agenda visiva per l'autismo L'agenda visiva interattiva nasce dall'accordo di convenzione tra il Parco Archeologico di Pompei e la cooperativa sociale Tulipano che a luglio 2022 hanno sottoscritto una convenzione per la realizzazione di percorsi sperimentali di fruizione delle domus del Parco e per la realizzazione di tirocini formativi ed inserimento lavorativo per persone con autismo eo disabilità cognitiva. L'agenda visiva è uno strumento cartaceo o su dispositivo elettronico che fornisce informazioni sulle attività che si vanno a svolgere. E' un ottimo strumento per creare routine che danno alla persona autistica sicurezza e prevedibilità. Le agende più utilizzate sono quelle giornaliera e settimanale. Read the full article
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ufimaro-psicologo · 2 years ago
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L’apprendimento esperienziale è il nostro primo apprendimento ed èil più consolidato
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valentinaisernia · 4 years ago
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Apprendimento esperienziale in tempi di pandemia: come trarre il massimo beneficio da una situazione di crisi
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Quello dell’apprendimento esperienziale è uno dei modelli di apprendimento più intuitivi ed immediati che conosco.
Avete mai sentito dire frasi del tipo: “capisco meglio se ci provo”, “la strada mi rimane impressa solo se guido io” “è più facile a farsi che a dirsi”… ebbene, queste sono tutte espressioni di abitudine quotidiana che spiegano perfettamente la base di funzionamento dell’apprendimento esperienziale.
Fare esperienza di un’attività, osservare quello che abbiamo fatto e tradurre in competenze acquisite quanto appreso, ci consente di utilizzare e rafforzare queste competenze in contesti diversi e sempre più complessi. Ma soprattutto, l’esperienza effettuata, unita ad un elemento emotivo, ci aiuterà a ricordare più facilmente quanto appreso in un tempo significativamente inferiore a quello garantito da un qualsiasi altro metodo di apprendimento.
Su questa base teorica si ispirano i centinaia di corsi di formazione professionale e personale in cui i partecipanti sperimentano l’Outdoor Training vivendo situazioni particolari in contesti non noti: l’idea è quella di aiutarli, da parte del formatore, a trasferire il modello di comportamento più efficace appena osservato e agito a contesti più familiari quali ufficio, famiglia, sport.
Sebbene tutto questo abbia un impatto di crescita straordinariamente immediato e soprattutto duraturo nel tempo, il modo per consentire l’utilizzo di questo magnifico strumento durante l’emergenza pandemica non è cosa semplice.
Ma se siete formatori, educatori, coach o mentori, sappiate che non è totalmente impossibile, vediamo quali sono le nostre possibilità e tiriamone fuori il massimo risultato.
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Alternativa n.1: esperienziale on line
Inutile storcere il naso: se c’è un lockdown da rispettare o regole di distanza da mantenere è ovvio che in presenza è la soluzione migliore, ma non si può, quindi cerchiamo di trarre il massimo profitto da una situazione “soda”. Come?
Impariamo dai più bravi: ho visto corsi di Roberto Re tenuti a distanza che promuovevano una challenge in cui i partecipanti al termine di un percorso formativo di crescita personale dovevano letteralmente “spaccare a metà” una tavoletta di legno e pubblicare il video dell’impresa. Se non è genio questo cos’è?… per gli amanti della formazione non è difficile trovare il risultato emotivo che lascia in una persona un gesto simile: probabilmente crescono l’autostima e la fiducia in sè, la voglia di “spaccare” il mondo in senso lato e di mettersi in gioco su nuove sfide, si superano dei limiti che si era convinti di avere, e via così. Un percorso formativo può essere fatto di tante esperienze sia soft che hard, il fine è sempre lo stesso: andare dritto allo stomaco così le persone non dimenticano.
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Esistono corsi di outdoor training on line, in Italia meno frequenti ma all’estero sono copiosissimi! Provate a cercare, troverete corso di sopravvivenza, potreste imparare come accendere un fuoco o come si gestisce il maltempo, come riconoscere le piante e i frutti commestibili o purificare l’acqua, come far sapere dove ti trovi in caso di emergenza e così via. Meno pratico ma con i giusti supporti visivi e qualche esperimento casalingo porta a casa il risultato.
Di fatto è proprio in questa situazione di crisi che un formatore deve e può trovare risorse utili al proprio obiettivo: far apprendere tramite l’esperienza per accrescere le competenze trasversali dei partecipanti. Largo alla fantasia dunque! Corsi di cucina, di arte manuale, di creazioni multimediali in squadra come film o spot, quiz e addirittura il Fantacalcio possono essere tradotti in un’esperienza di crescita. Provate a scomporli in obiettivi didattici e a individuare le competenze che ne derivano… ne resterete stupiti!
Alternativa n.2: esperienziale in presenza ma a distanza di sicurezza
In questo caso siamo quasi rientrati nella normalità perché ci viene consentita maggiore vicinanza,e se all’aria aperta e distanti, addirittura è possibile stare insieme senza mascherina.
Le attenzioni in questo caso riguardano prevalentemente l’igienizzazione di attrezzature e strumenti da usare per le attività da proporre.
Non è la stessa cosa che poter sorridere, dare pacche o battere il 5 ma consente sicuramente una comunicazione immediata e più diretta, aggiungerei emotivamente più potente.
Ricordiamoci sempre che alla fine sono le piccole cose che fanno la differenza, ci sono tanti modi per arrivare dritti alle corde emotive di qualcuno… e a volte basta poco…
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Non ci servono effetti speciali, serve solo che tu, formatore, sia semplicemente te stesso, con il tuo stile comunicativo e il tuo entusiasmo… tu mi insegni che il grosso lo fa la comunicazione non verbale in fondo… Dunque usala, sceglila, scoprila e ritagliarla sulle persone che hai di fronte: l’apprendimento è una conseguenza di quello che sei, non solo di quello che dici. Che le barriere siano uno strumento ulteriore per te!
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guelfoalexander · 6 years ago
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La stanza cinese di Searle: cui prod est?
Riporto una (per me) interessante discussione che ha avuto luogo nel gruppo Telegram: @milanochatbots
Paolo:
https://blog.openai.com/better-language-models/ Modello generativo
Andrea Guzzo:
Anche questo è incredibile...pazzesco
Paolo:
Sì, quanto testo si riesce a scrivere senza aver capito nulla del mondo. Ci sono degli errori più o meno sottili che nessuna persona farebbe mai, ma è comunque stupefacente
Noired:
Sì, è praticamente la stanza cinese di Searle nelle sue forme più autentiche.
Alex Ghibellini:
per esperienza personale, nell'apprendimento delle lingue posso affermare che si segue inizialmente un processo di apprendimento esperienziale, seguito poi da una presa di coscienza dell'aver acquisito nozione congetturale rispetto alle parti che prima dell'effettivo utilizzo per scopi pratici, si consideravano suoni e simboli astrusi e privi di un significato compiuto. La mente infatti é costruita per avvicinare le sinapsi e adeguare la struttura cerebrale alla migliore gestione dei flussi di elaborazione; se astraiamo dal concetto fisico si computer e consideriamo solo la parte sw, si potrebbe ipotizzare che un sistema di regole (il manuale in inglese) sia man mano manipolato per essere convertito in un "Duden" (dizionario enciclopedico) che possa essere di volta in volta usato da chi piano piano sta comprendendo il nesso di simboli e suoni tra loro, e che quindi "comprenda" il nuovo costrutto, magari inizialmente formando una pseudo-grammatica artigianale per poi a livelli più elevati, iniziare a compiere il transfer all'interno del nuovo costrutto linguistico, senza ricorrere alle regole contenute nel manuale iniziale... il passaggio debole imho è il seguente: "L'uomo crea l'apparenza della comprensione del cinese seguendo le istruzioni di manipolazione dei simboli, ma non giunge per questo a capire il cinese." (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Stanza_cinese)
Noired:
A me non sembra tanto debole, è il nocciolo della tesi e lo trovo alquanto forte e intuitivo, di difficile obiezione. Quello di cui parli tu: "iniziare a compiere il transfer all'interno del nuovo costrutto linguistico, senza ricorrere alle regole contenute nel manuale iniziale..." va oltre l'esperimento di Searle, e a quel punto sì che si potrebbe *cominciare* a parlare di intelligenza...
Alex Ghibellini:
allora non ho capito il senso dell'esperimento
e ad ogni modo, il "non giunge a capire per questo il cinese", é confutabile.
chineasy.com
Giorgio Sidari:
A me sembra che l'esperimento mentale sia costruito apposta perché questo 'cervello' non sappia imparare, e quindi si riduca a dimostrare le proprie premesse. Ma una chat è un luogo inadeguato ad argomentare
Alex Ghibellini:
concordo su entrambe le cose ☺️
Noired:
Il "cervello" è un programma informatico comune e l'obiettivo di Searle era quello di mostrare che un programma, per quanto sofisticato, anche se in grado di esibire la capacità di parlare una lingua, non è detto che la capisca e quindi non lo si può definire "intelligente".
Ma concordo sul secondo punto, quindi mi fermo qui. Buona serata :)
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diariodellaformazione · 2 years ago
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🎯Dɪᴅᴀᴛᴛɪᴄᴀ Lᴀʙᴏʀᴀᴛᴏʀɪᴀʟᴇ ɴᴇʟʟᴀ Sᴄᴜᴏʟᴀ
🖥La didattica laboratoriale è una metodologia di apprendimento improntata sul “fare” e può essere applicata a tutte le discipline scolastiche.
metodologiadidattica #laboratorio #scuola #apprendimento #metodoesperienziale #didattica
💡Le attività laboratoriali, dunque, prevedono una metodologia di tipo esperienziale dove il bambino ha un ruolo attivo e può apprendere sperimentando nella serenità di un ambiente non giudicante, in un ambiente dove è possibile sbagliare.
Scopri di più nell'articolo👇
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mezzopieno-news · 6 years ago
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BOOM DELLE SCUOLE SENZA ZAINO: LO STUDIO SI FA LEGGERO
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La scuola senza zaino si sta diffondendo in tutta Italia. Un nuovo metodo educativo che non carica i bambini di libri, più attento al processo che alla prestazione.
In queste scuole, l’aula non è organizzata con banchi disposti in file allineate davanti alla cattedra e alla lavagna, con un approccio frontale e separante. Lo spazio è costituito da una sola grande area condivisa, un ampio tavolo di lavoro dove oggetti e strumenti sono usati da tutti e si deve imparare a gestire i tempi e i modi degli altri. La didattica è attiva e partecipata e affronta problemi e situazioni reali che attengono alla vita di tutti i giorni. L’obiettivo è passare da un insegnamento nozionistico a uno esperienziale, alla scoperta delle relazioni e dei propri talenti.
Maria Montessori riteneva che un insegnante dovesse aiutare gli studenti a imparare a fare da soli. Per questo l’insegnamento delle Scuole Senza Zaino assume un carattere prevalente di laboratorialità che si mette in confronto con la materia e l’opzione della scelta. Questo permette di costruire attività differenziate e misurate, adattate alle diverse intelligenze, ai diversi stili di apprendimento, ai tempi e i bisogni di ciascuno, favorendo un forte ancoraggio alla concretezza. Le decisioni che riguardano la vita della classe sono prese insieme ed è riservato uno spazio particolare al silenzio.
Le Scuole Senza Zaino si rivolgono ai tre gradi del sistema scolastico italiano e sono ad oggi 496 in tutta Italia, con oltre 35.000 alunni.
Fonte: Scuola Senza Zaino - 31 gennaio 2019
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali
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ps-ped-metod · 1 year ago
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APPRENDIMENTO AUTO-REGOLATO
L’apprendimento auto-regolato nell’ambito educativo si riferisce al processo attraverso il quale gli studenti diventano attivamente coinvolti nel proprio processo di apprendimento. Questo significa che gli studenti gestiscono e controllano il proprio processo di apprendimento. Questo può includere la pianificazione, l’impostazione di obiettivi, l’auto-monitoraggio, l’autovalutazione e l’auto-riflessione. Questo non significa limitare l’apprendimento all’insegnante, ignorare completamente gli studenti o sostituire completamente il docente. Invece, l’obiettivo dell’apprendimento auto-regolato è di promuovere l’autonomia degli studenti e la capacità di apprendere in modo indipendente.
APPRENDIMENTO BASATO SU PROGETTI
L’apprendimento basato su progetti (PBL) è un metodo di insegnamento in cui gli studenti acquisiscono conoscenze e competenze lavorando per un periodo di tempo esteso a indagare e rispondere a una domanda, problema o sfida autentica, complessa e coinvolgente. Invece di basarsi su lezioni tradizionali o su libri di testo, il PBL si concentra su progetti attraverso i quali gli studenti possono raggiungere obiettivi di apprendimento. Questi progetti sono di solito interdisciplinari, coinvolgendo diverse materie o competenze, e richiedono agli studenti di applicare ciò che hanno appreso in un contesto pratico.
APPRENDIMENTO BASATO SUL GIOCO
L'”apprendimento basato sul gioco” nell’insegnamento si riferisce all’approccio didattico che utilizza attività ludiche per facilitare l’apprendimento e coinvolgere gli studenti. Questo metodo non ignora le attività ludiche, ma le integra nel processo di insegnamento per rendere l’apprendimento più efficace e piacevole. L’apprendimento basato sul gioco non limita l’apprendimento teorico, ma lo arricchisce con attività pratiche e interattive. Infine, questo metodo non sostituisce completamente il docente, ma piuttosto fornisce un altro strumento che il docente può utilizzare per migliorare l’insegnamento.
APPRENDIMENTO BASATO SULL’ESPERIENZA
L’apprendimento basato sull’esperienza è una metodologia didattica in cui gli studenti acquisiscono conoscenza e competenze attraverso esperienze dirette e pratiche. Questo approccio si allontana dal modello tradizionale di apprendimento basato esclusivamente sulla teoria, per concentrarsi su esperienze pratiche che possono includere laboratori, stage, progetti di ricerca e altre attività hands-on.
APPRENDIMENTO BASATO SULLE COMPETENZE
L’apprendimento basato sulle competenze è un approccio didattico che si concentra sullo sviluppo di abilità specifiche, pratiche e applicabili nella vita reale, piuttosto che sulla semplice acquisizione di conoscenze teoriche. Questo approccio riconosce che l’educazione dovrebbe andare oltre la mera memorizzazione di fatti e teorie, e dovrebbe invece preparare gli studenti a utilizzare efficacemente le loro competenze in vari contesti pratici.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
L’apprendimento cooperativo è una metodologia di insegnamento che sottolinea l’importanza del lavoro di gruppo per raggiungere obiettivi comuni di apprendimento. In questo approccio, gli studenti collaborano, si aiutano a vicenda e apprendono insieme.
APPRENDIMENTO ESPERENZIALE
L’apprendimento esperienziale nell’insegnamento si riferisce al processo di acquisizione di conoscenze e abilità attraverso esperienze pratiche e dirette. Questo metodo di apprendimento è basato sulla convinzione che gli studenti apprendano meglio quando sono coinvolti attivamente nel loro processo di apprendimento, piuttosto che essere semplici spettatori. L’apprendimento esperienziale non significa limitare l’apprendimento all’attività teorica, ignorare completamente le esperienze o sostituire completamente il docente. Al contrario, si tratta di integrare l’apprendimento teorico con l’esperienza pratica per fornire un’istruzione più completa e coinvolgente.
APPRENDIMENTO SITUATO
È un concetto dell'educazione che sostiene che l'apprendimento è più efficace quando è inserito in un contesto reale e significato.
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lpelo2000 · 4 years ago
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Gestire la pandemia del covid
Gestire la pandemia del covid
Ciao,
un mio amico si facebook ha condiviso l’immagine che vedete:
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Mi è piaciuta molto perché sicuramente sono nella fase di apprendimento e sto cercando di entrare nella Zona di Crescita.
Come ho scritto nei post precedenti sto puntando soprattutto sulla crescita personale. Come il camp esperienziale e il corso via zoom che sto facendo.
Luca
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cinquecolonnemagazine · 3 years ago
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Sculture dall’invisibile
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Si inaugura al Museo Diocesano di Brescia “Sculture dall’invisibile”, la mostra che – fino al 18 luglio - presenta le opere che hanno preso forma nell’ambito del corso di scultura “I passi dell’arte”, dedicato a persone non vedenti e ipovedenti. Un originale allestimento, curato da Andrea Gentili e Dario Pasotti, docenti LABA (corso di Scenografia), offrirà al pubblico la possibilità di vivere un’esperienza sinestetica e multisensoriale. Sculture, un corso Il corso, realizzato in via sperimentale nel settembre del 2020 dalla Scuola di Arte Sacra di Firenze, a luglio troverà una nuova estensione didattica anche a Brescia, all’interno dei corsi LABA.  Nato nella volontà di creare momenti di formazione senza frontiere e senza barriere che avessero la forza di lanciare il messaggio che l'arte è patrimonio di tutti e tutti possono avere l'occasione di vivere l'arte da protagonisti, il corso ha fornito strumenti metodologici per la comprensione e lo studio dell’anatomia del volto. Condotto per la parte teorica da Massimo Gulisano, ordinario di Anatomia umana all’Università di Firenze, e da Fernando Cidoncha, artista, docente di scultura e oggi vicedirettore della Scuola di Arte Sacra, al corso hanno preso parte una pluralità di docenti e tredici studenti. Esercitazioni Le esercitazioni pratiche sul singolo elemento del volto hanno permesso di verificare il grado di apprendimento della forma attraverso la percezione aptica e il grado di restituzione dell’immagine mentale in rappresentazione plastica. L’elaborato finale di modellazione rafforzato i meccanismi di appropriazione e ricostruzione della composizione. I lavori esposti nella mostra “Sculture dall’invisibile”, vogliono testimoniare la possibilità di veicolare messaggi forti e chiari: la disabilità non è un mondo a parte, ma è una parte del mondo; l’arte è un diritto di cittadinanza che va esteso al massimo e con ogni mezzo; la formazione necessita di un approccio nuovo capace di cogliere il talento al di là delle diverse abilità. Questa esperienza, come tutte le dinamiche sperimentali, si è conclusa lasciando un’eredità che la Fondazione per l'arte sacra contemporanea, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti LABA, ha inteso cogliere lanciando una sfida più ambiziosa: ragionare su percorsi formativi di scultura per giovani non vedenti. Appuntamenti Accademia di Belle Arti LABA, Istituto Vantini e Scuola di Arte Sacra di Firenze hanno così intrapreso una collaborazione per creare percorsi di formazione artistica per vedenti e ipovedenti. Primo appuntamento in programma per i prossimi 8, 9 e 10 luglio nelle aule dell’Accademia di Belle Arti LABA dove si svolgerà un workshop che introdurrà all’arte della scultura tramite il materiale della creta e, per la prima volta, il marmo di Botticino, pietra storica della provincia di Brescia. Durante il workshop sarà tenuta anche una visita esperienziale al Museo di Botticino. Gli organizzatori “Il nostro convincimento è che non vi sono ostacoli o tabù che non possano essere affrontati con intelligenza, competenza e rispetto” osservano Lucia Tanti direttrice della Scuola di Arte Sacra di Firenze e Marcello Menni direttore LABA. “L'esperienza di Firenze ha colto nel segno perché ha aperto un capitolo nuovo che ci permette di fare un passo avanti: ipotizzare percorsi di formazione professionale strutturati e organizzati per dare voce al talento di giovani non vedenti e ipovedenti che sentono di poter essere scultori. Questa mostra rappresenta quindi un vero spartiacque tra una esperienza sperimentale, che è patrimonio di tutti e che ha dato i suoi frutti, e una sfida formativa nuova che ci sentiamo di lanciare a chiunque si occupi di arte e formazione. Il tutto a Brescia, prossima capitale della cultura 2023 insieme a Bergamo, proprio perché da Brescia si ponga il tema che l'arte è un insopprimibile diritto di cittadinanza e che nessun percorso formativo può essere negato a priori. Potremmo dire di aver dato un vero contributo se da qui a qualche anno ci sarà un corso di studi pensato per giovani scultori non vedenti o ipovedenti: è questo il progetto che abbiamo in testa per il futuro e che idealmente inizia oggi”. Anche Mauro Salvatore, Direttore del Museo Diocesano di Brescia, esprime soddisfazione per questo importante progetto: "Questa iniziativa vede il Museo Diocesano di Brescia pronto ad accogliere e rilanciare l’arte come espressione autentica di tutto ciò che dal profondamente umano è in cerca dell’oltre. La mostra che inauguriamo va esattamente in questa direzione, con sculture di artisti che hanno saputo andare oltre i limiti fisici, per raggiungere qualità che sanno parlare ed emozionare". Sculture: parole e parole Come ribadisce anche Lara Vianelli, direttrice del C.F.P Vantini: “La Scuola Vantini affonda le sue radici nel 1839, quando l’architetto Rodolfo Vantini fondò la Scuola di disegno per la formazione degli scalpellini. Da allora l’arte e la scultura sono state una componente fondamentale del nostro percorso formativo e nell’attività che si sviluppa nel nostro meraviglioso laboratorio di scultura ritroviamo le nostre radici e la nostra ragione d’essere. L’incontro con la LABA e la Scuola di Arte Sacra di Firenze, che ci ha portato a ideare un workshop di scultura per non vedenti, rappresenta per noi un’occasione straordinaria per scoprire un modo nuovo di apprendere e di insegnare, di scolpire e di vedere. Imparare a scolpire facendo emergere sentimenti e sensazioni rappresenta nel contempo anche per i nostri docenti una singolare ed unica nuova prospettiva di insegnamento e di crescita professionale”. Read the full article
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Seminario dsa Online
Cell.3311842704
https://centropsicologicoelogopedico.blogspot.com/2020/08/seminario-esperienziale-dsa-online.html
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stefaniaperinelli · 3 years ago
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Laboratori di Canità
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Ho scelto il termine ‘laboratorio’ per gli incontri che propongo perchè si tratta di luoghi fisici con caratteristiche adeguate ad esprimere la propria animalità, ove sperimentare nuove visioni che consentano di raccogliere informazioni utili a comprendere la Canità (l’Essere cane).
Metodologia
L’apprendimento esperienziale (Experiential Learning) costituisce un modello di apprendimento basato sull'esperienza, sia essa cognitiva, emotiva o sensoriale. Il processo di apprendimento si realizza attraverso l'azione e la sperimentazione di situazioni, compiti, ruoli in cui il soggetto, attivo protagonista, si trova a mettere in campo le proprie risorse e competenze per l'elaborazione e/o la riorganizzazione di teorie e concetti volti al raggiungimento di un obiettivo. L'apprendimento esperienziale consente al soggetto di affrontare situazioni di incertezza sviluppando comportamenti adattivi e migliorando, nel contempo, la capacità di gestire la propria emotività nei momenti di maggiore stress psicologico. Consente inoltre di sviluppare le proprie abilità di problem solving, anche attraverso l'abilità creativa, e di essere protagonista attivo sia individualmente che in attività di gruppo (team building). L'esperienza così acquisita diviene patrimonio di conoscenza del soggetto e costituirà il nuovo punto di partenza di ulteriori evoluzioni.
La formazione esperienziale prevede un apprendimento basato sulla sperimentazione di situazioni reali, lo svolgimento di compiti e l’azione di ruoli da parte del partecipante alla sessione. Il momento di maggiore apprendimento per gli individui è l’infanzia: per questo motivo, imparare facendo un’esperienza, mettendo in pratica una nuova competenza, giocando persino, risulta efficace anche in età adulta.
Attività’
Il laboratorio ha come obiettivo la conduzione dei partecipanti verso una consapevolezza delle esperienze che un cane effettua durante un’attività o le interazioni sociali; la simulazione di contesti e situazioni avvicinerà le persone all’universo percettivo e cognitivo canino così da sviluppare una migliore comprensione delle esigenze dell’animale e rinforzare il legame relazionale del binomio. L’esperienza formativa vissuta da ciascun partecipante potrà essere poi utilizzata come modello educativo per i cani, dato che i processi cognitivo-pedagogici sono i medesimi per tutti gli Animali.
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ivasicomunicanti · 7 years ago
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I vasi comunicanti – Scuola di formazione per insegnanti di yoga
Quarta edizione: 2024/2026
Introduzione:
Da molti anni desideravo poter dar vita a un tempo di ricerca pura, confronto, trasmissione e apprendimento dello yoga da condividere con qualcuno nella cui vita lo yoga ha lo stesso spazio che ha nella mia. Soprattutto, in questo caso, qualcuno che desidera interrogarsi su come, eventualmente, dedicarsi intensamente allo yoga, o trasmettere lo yoga ad altri. I vasi comunicanti, nome preso a prestito da Breton che lo ha preso a prestito da Pascal, fa riferimento alla presenza di una via di comunicazione aperta e vitale da cui discende una trasmissione di un sapere e la possibilità di una sua trasformazione costante, di persona in persona, di vaso in vaso, di idea in idea, di alchimia in alchimia.
La scuola si configura come una bottega, accogliendo perciò un massimo di dodici allievi, e concedendo spazio al percorso di ciascuno, nel rispetto della sua individualità. Ha una durata complessiva di due anni (nove weekend annui con orari: sabato dalle 10 alle 18 e domenica dalla 9.30 alle 14.00).
Orientata alla trasmissione dello yoga classico, cioè allo yoga così come si rintraccia nella storia, la scuola è improntata all'apertura, alla riflessione e alla ricerca, costantemente interrogandosi sui mille percorsi dello yoga, sullo yoga filtrato dai maestri, sulle differenti esperienze di pratica e realizzazione.
Al centro della scuola sono le tecniche dello yoga nel loro comporsi e disfarsi, cellule compositive che interrogano la percezione e la visione del reale.
L’anatomia sarà studiata in forma esperienziale, anche tramite il supporto eccezionale del prof. Carlo Locatelli, attualmente docente di anatomia funzionale presso il CND Centre Chorégraphique National de Paris.
Grande importanza, infine, sarà data al tema dell’ascolto, così come si rintraccia nel concetto hatha yogico di nada, cioè uno stato riscoperto di sensibilità verso il mondo sonoro, in grado di attivare un processo di spontaneo, profondo ascolto interiore.  
Francesca Proia
      Informazioni:
 Titolo del programma: I vasi comunicanti - Scuola di formazione per insegnanti di yoga
Stile di yoga: hatha e raja yoga
Sede del programma: Ravenna
Formato: formula weekend; 18 weekend totali su due anni
Titolo rilasciato (livello iscrizione RYS): Registered Yoga Teacher 250 PLUS. Ai fini del rilascio del titolo è necessario superare positivamente l’esame finale.
Ripartizione ore didattiche frontali giornaliere (incluse le pause): sabato: 8 ore; domenica 4 ore e 30, con i seguenti orari: sabato dalle 10 alle 18 (con pausa pranzo) e domenica dalla 9.30 alle 14.00.
 Presentazione del programma
 Tecniche e Pratica di Insegnamento:
Linee guida:
-          La scuola insegna integralmente le tecniche psicofisiche dell’hatha yoga nel modo più fedele possibile. Sin dall'inizio si incoraggerà l’allievo a capire che ogni lezione di yoga è una composizione coerente e viva di asana, pranayama, mudra e nada, ovvero le tecniche base dell’hatha yoga. I testi guida per ciò che riguarda le tecniche sono i testi classici dell’hatha yoga: Hatha Yoga Pradipika, Gheranda Samitha, Siva Samitha;
 -          Allo stesso tempo verranno insegnate le tecniche cosiddette tantriche nella più concreta accezione del termine, ovvero elementi di estensione, spiegazione, variazione (delle tecniche classiche dell’hatha yoga). Le tecniche tantriche sono tutti quegli strumenti che concorrono a osservare le tecniche dell’hatha yoga da un’altra prospettiva. Nel contesto di una lezione, contribuiscono a rendere più profonda e più chiara l’esperienza dello yoga, perché sono portatrici di varianti e/o strategie per imparare: rientrano tra queste le varianti delle asana classiche, i pranayama con mantra (cantati e mentali), il prana vidya; i kriya, i mantra, lo yoga nidra, i tattva, le tecniche di meditazione;
-          L’allievo è invitato a maturare un proprio punto di vista, critico e lucido, che gli permetta di gestire tutta la profondità delle tecniche percettive alla base dello yoga. Si lavora inoltre sulla sensibilità all’ascolto, sulla capacità di proporre uno yoga sostenuto da idee compositive chiare, ben radicato nelle proprie competenze e ben calibrato sugli allievi.
 Metodologia Didattica:
Linee guida:
La scuola si basa su un rapporto con l’insegnante che sia improntato al passaggio diretto dell’esperienza attraverso il tempo passato assieme. L’idea è quella della bottega, luogo deputato all'apprendimento di un’arte che accoglie pochi studenti per condividere sia l’aspetto tecnico dell’apprendimento che quello più profondo, basato sul progressivo riconoscersi insegnante. La scuola si basa sul rispetto assoluto dell’allievo in quanto ricercatore, e maestro, sin dall'inizio, del proprio portato di esperienza contingente. Ogni allievo sarà stimolato a trovare la sua posizione di verità nel campo amplissimo e delicato dello yoga.
 Anatomia, Fisiologia, Biomeccanica:
Linee guida:
-          L’approccio scelto è quello dell’anatomia funzionale, ovvero dell’anatomia percettiva. Temi affrontati: concetto di aplomb, concetto di rispetto e di ritorno a una naturalezza posturale applicata alle asana. Studio approfondito della respirazione. Tecniche di hatha yoga come tecniche di leggerezza. Concetto di attivo/passivo come chiave per bilanciare la tenuta delle asana e la riuscita del pranayama. Consapevolezza del corpo e dei meccanismi del movimento per poter proporre uno yoga per tutti.  Inoltre, la pratica dello yoga nidra, con la nomina di tutte le parti del corpo, è utilizzata come strumento per portare la consapevolezza ai vari distretti del corpo.
-          Sono previsti due stage intensivi (uno per annualità) con Carlo Locatelli, artista, pedagogo, formato alla Fasciaterapia metodo Danis Bois (Pedagogia Percettiva), residente in Francia, docente di danza e anatomia funzionale presso il Centre National de la danse a Parigi. L’apporto di Carlo Locatelli è mirato a interpretare l’anatomia (spiegata in piena eccellenza) inseparabile dalle forze vive del corpo.  
  Storia e filosofia dello Yoga, Testi Classici Yoga: Hatha Padripika, Gheranda Samhita, Yoga Sutra di Patanjali:
Linee guida:
Si cercherà di ragionare sul fatto che lo yoga è una trama dove l’aspetto fisico e l’aspetto interiore si intrecciano sin dall’inizio. Non c’è uno yoga del corpo e uno yoga della mente, né uno yoga filosofico e uno pratico: siamo piuttosto di fronte a un processo che riguarda insieme il corpo, l’esperienza, la coscienza, il linguaggio. Attraverso una scelta di fonti letterarie appropriate, il percorso della scuola si snoda secondo una progressione che lascia aprire gli spazi mentali e interiori delle tecniche. Le tecniche dell’hatha yoga trovano integrazione e compimento in Yoga Sutra, che mette in parole lo yoga come un’avventura, in quanto vera e propria esplorazione, passo a passo, dell’intensità interiore.
  Etica Professionale per Insegnanti di Yoga:
Linee guida:
-          tenere sempre presenti, nella nostra pratica professionale, anzitutto il benessere e i bisogni del cliente/studente;
-          creare un ambiente sicuro:
-          non fare male o danneggiare alcuno;
-          non creare rischi irragionevoli, tali da causare danni ad alcuno;
-          proteggere la riservatezza di ogni conversazione fra noi e il cliente/studente;
-          non offendere moralmente o fisicamente né abusare sessualmente di chiunque sia da considerare sotto la nostra influenza professionale;
-          rispettare i diritti legali e civili di ogni persona; rispettare le opinioni dei clienti/studenti anche se non si condividono;
-          indirizzare il cliente/studente dal medico o da altri specialisti, se necessario o indicato;
-          presentarci chiaramente, oggettivamente e correttamente per quanto riguarda la nostra preparazione ed esperienza:
-          essere onesti in tutte le transazioni, professionali e altro;
-          evitare di dare una falsa immagine in qualsiasi affare o attività professionale;
-          rispondere ragionevolmente alla richiesta di informazioni, fornendo scritti o spiegazioni come richiesto;
-          l’Insegnante adegua il suo onorario in funzione del contesto regionale/sociale ed evita di svalorizzare il suo lavoro;
 Valutazione Rischio: Valutare i rischi potenziali che possono sorgere durante la pratica e insegnamento delle asana:
L’insegnamento dello yoga deve basarsi su un ben acquisito senso di progressione che riguarda tutte le tecniche. Bisogna appoggiarsi a questo principio per essere in grado di collocare le diverse classi, ma anche il singolo allievo, sul gradino esatto su cui si situa una pratica ottimale e sicura. E’ necessario essere consapevoli che alcune tecniche possono non essere adatte a tutti. L’insegnante di yoga deve essere un bravo osservatore e guidare l’allievo verso una pratica corretta e rispettosa del suo essere.
Non è l’allievo che deve adattarsi alla pratica, ma la pratica all’allievo (Krishnamacharya)
L’insegnante deve altresì stimolare l’allievo alla consapevolezza e all’ascolto di sé, invitandolo a porre domande se una tecnica non risulta chiara anche dopo che è stata spiegata.
L’insegnamento dello yoga dovrebbe essere impartito in piccoli gruppi, per mantenere un alto livello di attenzione sia nell’insegnante che nell’allievo.
 Osservazione e Assistenza:
Linee guida
Il concetto guida è che correggere significa chiarire, portare luce, indirizzare. E’ necessario sviluppare senso di osservazione e capacità di assistere l’allievo con strumenti, verbali o tattili, sensibili e non rigidi.    
 Pranayama e Meditazione:
Linee guida
Nell’hatha yoga classico, il pranayama lambisce la pratica dello yoga fin dall'inizio, fin dalla prima pratica delle asana, al fine di focalizzare l’attenzione su quella vitalità che lo yoga così a fondo indaga e supporta. La scuola si fonda su un’attitudine classica che combina asana, pranayama e mudra, con un ponderato senso di progressione che permetta agli allievi di sentirsi sostenuti, nelle fasi di apprendimento, dalla tecnica che via via acquisiscono. Questa complessità graduale permette all'allievo di acquisire solide basi nella gestione degli strumenti dello yoga.  
La meditazione ha un alto potenziale rigenerante, sospendendo la costante dispersione dei punti di attenzione che causa fatica, agitazione e ansia. Il particolare benessere che nasce quando si purificano il corpo e la mente da ogni azione, e il senso di integrazione profonda che scaturisce dallo stato meditativo hanno un effetto positivo proprio sui meccanismi primari di esistenza nel mondo, quei meccanismi psicobiologici che sono favoriti dal bozzolo di armonia che si genera.  
 Creare Sequenze Yoga:
Linee guida
Lo yogin, quando si dedica all’hatha, dispone di un bagaglio di tecniche che – proprio come fossero fonemi - dovrebbe esercitarsi a comporre nel modo più vario possibile, per dare vita a strutture, a piccole sequenze, sempre differenti, il cui scopo sarebbe – similmente a un haiku - sorprendere la percezione, provocando continui micro-risvegli interiori. Lo yogin lavora con le tecniche esercitandosi senza sosta nell'arte della composizione, della combinazione, del ritmo. C’è, quindi, un aspetto di creazione profonda che riguarda il rapporto con le tecniche; credo che sia un passaggio fondamentale per cominciare a prendere in mano lo yoga come strumento trasformativo che opera illuminando, forgiando, confortando, ed è la chiave per superare ogni separazione concettuale tra uno yoga corporeo e uno mentale.
 Nomenclatura Sanscrita degli asana:
Le tecniche saranno insegnate con il loro nome originale sanscrito.
 Ripartizione ore didattiche svolte da consulenti: 1 weekend di anatomia funzionale/sensoriale per anno: 28 ore su due anni (2 weekend) condotto da Carlo Locatelli, docente di danza e anatomia funzionale presso il CND (Centro Nazionale di Danza) di Parigi.
  Docenti
 Il programma è condotto da Francesca Proia, Master Yoga Teacher registrata con Yoga Alliance.
Francesca Proia:
 (Ravenna, 1-4-1975) 
Laurea in Conservazione dei Beni Musicali. Ha lavorato come danzatrice in Italia e in Francia per le compagnie Monica Francia, Habillé d’eau, Masaki Iwana. Ha collaborato a lungo ed è stata assistente coreografa per il regista Romeo Castellucci. Attiva nell'ambito della creazione performativa, ha presentato i suoi lavori nei maggiori festival italiani e in Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.  
Interessata da sempre alle pratiche di rinnovamento percettivo, giovanissima si diploma insegnante di yoga. Tutto il suo lavoro è attraversato da un percorso di studio dello yoga che diviene una forma di ricerca poetica appoggiata sulle tecniche sottili.
Tra le sue pubblicazioni: Declinazioni yoga dell’immagine corporea (Titivillus, 2011); La strada collettiva (Il Vicolo Editore, Cesena, 2015); La cattura del respiro – Piccola guida yoga del signor Pranayama (Edizioni del Girasole, 2017), La raccolta di poesie Indigena alla terra (Il Vicolo Editore, Cesena, 2018), il romanzo Trascorritoio (Scatole Parlanti Edizioni, 2021), Yoga, Astrolabio Ubaldini (2022), Mantra per sciogliere il transfert psicoanalitico (Collana Fogli D'Ipnos, 2023).
 Nel 2016 debutta online il suo progetto Mìnera, scuola di yoga in absentia, dove i passi verso la comprensione dello yoga sono immaginati come minerali disseminati lungo il percorso dell’apprendimento dello scolaro. (www.minerascuoladiyoga.com).
É docente di Malagola, scuola di vocalità e centro di ricerche sulla voce diretta da Ermanna Montanari.
Master Yoga Teacher registrata con Yoga Alliance, nel 2018 fonda I vasi comunicanti, scuola per insegnanti di yoga accreditata da Yoga Alliance (250PLUS).
    Carlo Locatelli
CV
Artista coreografo / Pedagogo
Carlo Locatelli é nato a Milano il 12 05 1965, residente in Francia dal 1992.
 ESPERIENZE PEDAGOGICHE
Insegnamento della danza contemporanea
 Professore di danza contemporanea dal 2002 (Centro nazionale della danza), insegna regolarmente danza contemporanea per diversi tipi di pubblico :
- Propone diversi corsi su Parigi per un pubblico d'amatori e professionisti (RIDC, micadanses).
- Interviene in numerose strutture di formazione professionale per il training quotidiano del danzatore (micadanses, Ménagerie de Verre).
Insegna in numerose Formazioni di aggiornamento per danzatori professionali  e professori di danza, attraverso degli stages tematici:
CESMD de Poitiers (Centre d’études supérieures musique et danse) - Centre chorégraphique national Montpellier, (Master EXERCE) - SE.S.TA., centre de développement chorégraphique, Prague  République Tchèque - Centre de formation professionnelle Leggere Strutture, Bologna, Italie - Centre national de la danse, Pantin - IDA Ballet Accademy, Ravenna, Italie.
Co-dirige dei workshops con Elsa Wolliaston, Martha Rodezno, Sophie Billy, Jiri Lossl.
 INSEGNAMENTO DELL’ANATOMIA UMANA
Dal 2003 insegna l’anatomia funzionale per un pubblico di danzatori professionisti al Centro nazionale della danza di Pantin (Parigi), nella formazione per il diploma di stato di professore di danza (classico, contemporaneo, jazz), e in alcuni conservatori nella regione parigina (Montreuil, Evry) per un pubblico di danzatori in corso di professionalizzazione.
Propone regolarmente degli stages tematici d’Anatomia Sensoriale©, in Francia, Italia e in Repubblica Ceca, in diversi centri di formazione di danza contemporanea e Yoga.
    Requisiti e modalità di accesso; regole di frequenza:
 Per accedere alla scuola, sono necessari requisiti obbligatori. Chiunque voglia partecipare, deve fornire alla scuola evidenza di minimo 450 ore di pratica yoga. È possibile certificarlo attraverso un modulo “autocertificazione” (firmato in presenza di un pubblico ufficiale). In caso di richiesta la scuola deve fornire copia dell’autocertificazione dei corsisti a Yoga Alliance Italia/International.
La scuola accoglie un massimo dodici tra allieve e allievi; le candidature saranno accolte in base all'ordine di arrivo, posto che il/la richiedente possieda i precedenti di pratica richiesti. In caso di eccedenza di domande, verrà creata una lista d'attesa.
Le iscrizioni sono ufficialmente aperte a partire dal 20 aprile 2024. Per iscriversi è necessario richiedere la scheda di iscrizione scrivendo a [email protected].
A conferma dell'’iscrizione sarà richiesto il versamento di un acconto di euro 150 tramite bonifico bancario entro cinque giorni dall'accettazione della candidatura (si intende dalla ricezione della conferma della candidatura compilata. La conferma sarà inviata dalla scuola tramite l'indirizzo email [email protected]).
È richiesta anche una breve presentazione personale.
Il programma è aperto ad allievi/e senza limitazioni relative all'età, alla nazionalità, all'orientamento sessuale, all'abilità fisica, o alla religione.
Il titolo che si consegue al termine dei due anni di corretta frequenza, e dopo aver superato l’esame è: Registered Yoga Teacher 250PLUS, valido internazionalmente.
Per ciascuna annualità è richiesta la frequenza di almeno l’80% del totale delle ore frontali. Allo studente che si trovi nella condizione di avere perso più ore di quelle concesse verrà chiesto di recuperarle in lezioni settimanali.
É prevista l’attivazione della modalità online, in caso si renda necessaria. Modi e tempi sono a totale discrezione dell’insegnante.
L’esame consiste nella presentazione di una tesina che contiene una lezione elaborata personalmente, che sarà sperimentata dal gruppo e in seguito discussa. Inoltre sarà rivolta a ciascuno una domanda su tutto il programma svolto.  
 Lo studente che dimostri delle carenze rispetto alle competenze che la scuola si propone di sviluppare sosterrà una nuova sessione d’esame, da concordarsi con l’insegnante.
Qualora, infine, lo studente dimostri di non aver raggiunto i requisiti minimi rispetto alla formazione proposta dalla scuola, sarà convocato per concordare un insieme di azioni (lezioni online + skype e/o lezioni frontali settimanali) volte a raggiungere le competenze per affrontare, e superare una nuova sessione d’esame.  
Francesca Proia, direttrice del programma, oltre a svolgere attività costante di insegnamento a Ravenna, è autrice di un progetto online per l’apprendimento progressivo dell’hatha e raja yoga, progetto che potrà essere di supporto come potenziamento in vari aspetti della didattica. (www.minerascuoladiyoga.com)
 Date 2024/2025 (prima annualità):
26/27 ottobre 2024
23/24 novembre 2024
21/22 dicembre 2024
18/19 gennaio 2025
15/16 febbraio 2025
15/16 marzo 2025
12/13 aprile 2025
10/11 maggio 2025
7/8 giugno 2025
     Costo per ciascuna annualità:
€ 1380 con un acconto di € 150 all'iscrizione,
e le successive quote così suddivise:
- al primo incontro 450 euro;
- al secondo incontro 390 euro;
- al quinto incontro 390 euro;
I pagamenti possono essere effettuati mediante bonifico.
Per qualsiasi informazione inviare un’email a:
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